Massimo Roberto Beato

Debutta a teatro come attore nel 2002, diretto da Gianfranco Mazzoni nel Woyzeck di Georg Büchner. Nello stesso anno viene notato dall’attrice Marina Malfatti che lo sceglie per interpretare il ruolo di Flavio Segni nel riallestimento de La vita che ti diedi di Luigi Pirandello, con la direzione di Luigi Squarzina. L’incontro col maestro Squarzina lo avvicina alla regia, facendogli scoprire soprattutto un forte interesse nei confronti della direzione degli attori.

Nel 2005 viene ammesso in qualità di allievo regista all’Accademia Nazionale D’Arte Drammatica “Silvio d’Amico”, dove si diploma nel 2008 con la messa in scena de La Casa di Bernarda Alba di Federico Garcìa Lorca.

Tra i suoi maestri si annoverano: Lorenzo Salveti, Paolo Terni, Ugo Chiti, Daniela Bortignoni, Lilo Baur, Bruce Myers, Kristin Linklater, Walter Pagliaro, Giorgio Barberio Corsetti, Maricla Boggio, Luca Ronconi, Antonio di Pofi, Josè Sanchis Sinisterra e Jean-Paul Denizon.

Appena diplomato debutta come regista nell’allestimento di 3.9.’82 – Almanacco delle morti presunte di Roberto Alajmo, con le musiche del M° Marco Betta, in collaborazione con il Conservatorio di Trapani e l’Auditorium Parco della Musica di Roma.

Dopo il diploma in recitazione e regia, tra i tanti lavora con: Lorenzo Salveti (La trilogia di Ircana, Biennale di Venezia), Piero Maccarinelli (Tra le sbarre la luce), Cesare Lievi (IOEIO), Anna Mazzamauro (Cyrano de Bergerac), Ennio Coltorti (Cavour, l’amore e l’opera incompiuta; Trappola mortale; Nemici come prima), Antonio Salines (Che fine ha fatto Baby Jane?; Hitchcock sul lettino), Glauco Mauri e Roberto Sturno (Una pura formalità).

Negli anni da allievo regista, l’incontro con maestri come Ugo Chiti (sei David di Donatello per la sceneggiatura) e Luca Ronconi (quindici premi Ubu) contribuisce a rafforzare la sua passione per la drammaturgia e la scrittura, già coltivata negli anni della formazione universitaria studiando tra i tanti con Massimo Gaudioso (quattro David di Donatello per la sceneggiatura) presso l’Università per gli Studi di Roma Tre dove, prima dell’ammissione in Accademia, si laurea con lode in Discipline delle Arti, della Musica e dello Spettacolo con una tesi in Analisi Drammaturgica su Oscar Wilde.

Ha collaborato con le più prestigiose compagnie di prosa. In qualità di regista la sua attenzione si concentra su testi della drammaturgia contemporanea, italiana e straniera, e su temi attuali, sempre legati alla condizione umana, ai conflitti sociali e alla storia, approfondendo tematiche quali la guerra, la mafia e la ri-attualizzazione dei classici.

Tra i suoi allestimenti più noti, recensiti con successo dalla critica nazionale, Coco Chanel. Il profumo del mistero e Donne di Mafia (dei quali è anche autore); è, inoltre, il primo regista italiano a portare in scena “Chi non ha il suo Minotauro?” di Marguerite Yourcenar. Nel 2007 ottiene una menzione speciale per l’ottimo livello artistico al “CALATIAFESTIVAL” per la messa in scena di “ES” di Nello Sàito.

In qualità di drammaturgo e Dramaturg, i suoi testi e adattamenti teatrali sono pubblicati e messi in scena da numerose produzioni teatrali. Tra i suoi lavori più prestigiosi:

Il castello di K., adattamento da Das Schloss di Franz Kafka, che lo vede anche interprete nel ruolo di K., spettacolo selezionato, inoltre, nell’ambito della Rassegna “Salviamo i Talenti” 2015 presso il Teatro Vittoria di Roma e al Roma Fringe Festival 2014, e vincitore del PREMIO VINCENZO CERAMI 2014 come Miglior Regia e Migliori Costumi.

IL DESERTO DEI TARTARI. La Fortezza. Momento unico per tre attori soli, adattamento da Il deserto dei Tartari di Dino Buzzati, che lo vede anche interprete nel ruolo del Capitano Ortiz;

In qualità di drammaturgo, dal 2014 è socio e membro del Consiglio Direttivo della S.I.A.D. – Società Italiana Autori Drammatici. Nello stesso anno, vince il Premio Letterario Nazionale Città di Mesagne nella sezione teatro col testo Il Fabbricante di bambole.

Dal 2010 al 2013 collabora con RAI Educational come acting coach e autore, partecipando a programmi e fiction TV per il canale RAI Scuola, tra cui Donne di Mafia fiction TV in una puntata, tratta dall’omonima opera teatrale della quale è anche autore. Come autore televisivo ha scritto il programma “Dietro le quinte”, speciale sul teatro e le nuove tendenze con G. Russo e M. Belardinelli; come regista teatrale e acting coach ha collaborato all’allestimento televisivo de La malattia della famiglia M di Fausto Paravidino per il programma tv “Atto Unico” di F. Capitta, S. Ribaldi e S. Vanadia.

Dal 2007, dirige La Compagnia dei Masnadieri, compagnia di produzione teatrale fondata col collega regista Jacopo Bezzi e composta da attori e registi provenienti dalle file dell’Accademia “Silvio d’Amico”. Dal triennio 2018/2020 ad oggi, la compagnia è finanziata dal FUS – Fondo Unico per lo Spettacolo dal Vivo – in qualità di Impresa di produzione di teatro di innovazione nell’ambito della sperimentazione, sotto la direzione artistica di Lorenzo Salveti.

Nel 2016, fonda e dirige assieme al regista Jacopo Bezzi il Teatro SPAZIO 18B a Roma, nel quartiere Garbatella: uno spazio in cui poesia, musica, letteratura, teatro e creatività si incontrano, e in cui ricerca e tradizione si fondono assieme per un teatro nuovo aperto a tutti.

Alla professione artistica affianca la carriera universitaria e la ricerca scientifica. È specializzato in Metodologie di Analisi Testuale, laureandosi con lode in Semiotica presso l’Alma Mater Studiorum Università di Bologna, dove consegue anche un dottorato di ricerca (Ph.D) in Philosophy, Science, Cognition and Semiotics, indirizzo Filosofia e Teoria dei Linguaggi, con una tesi dal titolo “Ecosistemi Performatici. Dalla frontalità all’immersività (e ritorno)”. Si occupa di sociosemiotica del teatro, gestualità e corporeità, semiotica e teoria dell’immagine, semiotica dello spazio, semiotica dell’esperienza, narrazioni sincretiche, narrazioni seriali, metodologia semiotica di analisi testuale, teorie dell’enunciazione e della soggettività, media immersivi e tecnologie enattive, forme e modelli di scrittura. Attualmente, il focus della sua ricerca si concentra sui processi semiotico-cognitivi dello spettatore nelle esperienze teatrali immersive co-partecipative.

Dal 2015 è tra i docenti del Master in Drammaturgia e Sceneggiatura presso l’Accademia Nazionale d’Arte Drammatica “Silvio D’Amico”, dove tiene corsi di Analisi della Drammaturgia, Scrittura per il Teatro, Radiodrammi e Scrittura per la Radiofonia.

Attualmente è anche docente a contratto di Scrittura Creativa presso l’Università Degli Studi della Tuscia di Viterbo.

La rivista RIDOTTO con i testi Coco Chanel. Il profumo del mistero
DONNE DI MAFIA di Massimo R. Beato