Fabrizio Caleffi

Drammaturgo, sceneggiatore, scrittore, attore e regista – milanese di nascita – si avvicina al teatro vincendo, in giovane età, per due anni consecutivi (1973 e 1974), il Premio Riccione con le commedie, rispettivamente, “I tagliatori di teste” e “ Le dimissioni rinviate”. Mette in scena e interpreta testi suoi e non solo, in Italia e all’estero, tra cui “Sta per venire la rivoluzione e non ho niente da mettermi” (di Umberto Simonetta e Livia Cerini). Nel 1992 riceve l’Artistic Achivment Award a New York come regista della miglior compagnia estera della stagione.

Tra i fondatori della televisione commerciale italiana (Canale5), si occupa di regia televisiva e cinematografica, dirigendo per la RAI (centro di produzione di Milano), un tv-movie in tre puntate e partecipando al Festival di Venezia (1985) con il lungometraggio “Prima del futuro”. Partecipa anche all’edizione 2004 con il format cinematografico “La valigia di Sarah”. Dirige il lungometraggio “La petite bande” (2008) e nel 2016/17 il film “Isamar”. Come attore, ha fatto parte della compagnia del Piccolo Teatro/Teatro d’Europa di Milano, interpretando “I giganti della montagna” di Pirandello per la regia di Giorgio Strehler, in Europa e alla Brooklyn Academy of Music di New York. Nella stagione 2005/2006, dirige e interpreta “Hollywood hospital” di Don DeLillo, il suo testo “Terminal 16” sul terrorismo e “Abelardo ed Eloisa” di Maricla Boggio. Negli anni successivi è impegnato con “L’importanza di chiamarsi Ernest” di Oscar Wilde, “Il giardino dei ciliegi” di Cechov e “Soldato a veli” (tratto dal romanzo di Cesare Vergati) al Teatro Dostoevskij di San Pietroburgo.

Pubblica diversi saggi e romanzi in italiano, inglese e francese; come “Arte e consumo”, “Paranoia”, “Pallori gonfiati”, “Eccessi”, “Metropotamie”, “Fantasmi di Lady D”, oltre a raccolte di racconti e testi teatrali, la plaquette di poesia “Dietro i sipari, grandi amori” (2006), il romanzo “Le tentazioni” (2008) e la biografia di Julia Roberts (“Julia Roberts. Il romanzo di una star”, 2001) e quella sulla star del cinema muto Max Linder (“Il segreto di Max Linder”, 2008). Si ricordano anche le commedie “La profezia del Mammuth”, “Casi di emergenza”, “La nuotatrice turca”, “Terence e Zita, amore e morte”, “Che schifo i sentimenti”, “La fiesta del 31 febbraio”, “Lo spirito dell’estasi”, e numerose altre.

È stato corrispondente culturale per il quotidiano “AmericaOggi”; è collaboratore e critico per il periodico di teatro “Hystrio”; ha diretto la rivista “Reporter”, il mensile “Serial-magazine” e il settimanale “il Varesino”. Affianca l’attività di giurato per i premi di teatro “Hystrio”, “Fersen” e “Ruzzante” (di cui è presidente).